Sulle critiche e gli ostacoli alla proposta dello Stato come "Occupatore di ultima istanza"

Sulle critiche e gli ostacoli alla proposta dello Stato come "Occupatore di ultima istanza"
Insieme alle proposte di Beveridge ([1945] 1948) per assicurare la piena occupazione, l’idea più famosa di ispirazione Keynesiana di lotta alla povertà è stata quella avanzata da Minsky (1965) dello Stato come occupatore di ultima istanza, poi ripresa da Burgess e Mitchell (1989), Forstater (1998 e 1999), Harvey (1989), Mitchell (1998), Tcherneva (2007) e Wray (1998a). Dopo aver brevemente esposto la proposta di Minsky (Sezione 2) ed avere calcolato le risorse finanziarie che potrebbero essere necessarie per una sua implementazione in Italia (Sezione 3), scopo di questo lavoro sarà di discutere gli ostacoli che tale proposta potrebbe incontrare e le possibili misure necessarie per superarli (Sezione 4). La conclusione che si trarrà (Sezione 5) è che una combinazione del sistema dell’“Employer of Last Resort” (ELR) con politiche di sostegno alla domanda aggregata nella forma di investimenti pubblici e specifiche spese correnti dello Stato potrebbe essere la misura migliore al fine di garantire la piena occupazione, posto che si abbia una cornice istituzionale favorevole al raggiungimento di tale obiettivo. Seguendo Kalecki (1943) si sottolineerà però che tale cornice istituzionale richiederebbe uno spostamento di potere a favore dei lavoratori che contrasta con quanto verificatosi nei principali paesi industrializzati dalla fine degli anni settanta del secolo scorso.